Stanno circolando ultimamente paragoni poco sensati sui casi di oggi e quelli (numericamente pari) di sei-sette mesi fa.

La figura che segue ne è un esempio:

È evidente la differenza sostanziale tra le tipologie di casi. I numeri complessivi sono circa uguali, ma in aprile-maggio c’erano molti più casi gravi.

Ho voluto provare a calcolare un “punteggio” al totale dei casi, assegnando (del tutto arbitrariamente) dei pesi alle tre diverse tipologie di pazienti: paz a casa = 1; ricoverato = 30; in terapia intensiva = 100. Le nuove quantità (ripeto, assolutamente arbitrarie) sono rappresentate nella figura sottostante:

Si tratta di un esercizio del tutto teorico, ma d’altra parte non possiamo dire che due fruttivendoli hanno lo stesso numero totale di frutti, se il primo vende 100 angurie, 50 mele e 1000 noci e il secondo 1 anguria, 1 mela e 1150 noci!
Inoltre un amico mi fa notare che “non si tiene conto dei casi non rilevati per cui il punteggio sembra uguale ma il fruttivendolo non ha dichiarato tutto quello che vendeva”…

Queste sono piccole considerazioni personali, ma l’invito è sempre quello di non farsi tentare dalla facilità e la sicurezza delle certezze assolute e di continuare a leggere e a interpretare i dati che abbiamo in modo globale e non fare confronti tra qualche numero.